Il disturbo dello spettro autistico è uno dei più gravi disturbi dell’età evolutiva; è una complessa disabilità dello sviluppo che compare tipicamente durante i primi tre ani di età e perdura per tutta la vita.
Risultato di un disturbo neurologico che agisce sul funzionamento del cervello. La posizione sociale ed economica della famiglia e il livello di educazione non hanno influenza sulla comparsa della patologia.
L’autismo colpisce il normale sviluppo del cervello nelle aree dell’ interazione sociale e nelle abilità comunicative.

I bambini autistici normalmente hanno difficoltà nella comunicazione verbale, nelle interazioni sociali e nelle attività legate al tempo libero e al gioco.

Il disturbo rende loro difficile comunicare con altri e relazionarsi con il mondo esterno.

La gravità dell’autismo è molto variabile , i casi più gravi sono caratterizzati da comportamenti ripetitivi, insoliti eteroaggressivi o autolesionistici.
Tali comportamenti possono persistere nel tempo e diventare difficilissimi da cambiare e gestire ponendo problemi a coloro che devono convivere o realizzare un programma educativo e/o terapeutico con questi soggetti.

Ed è per tali motivi che la sola parola autismo fa ancora paura ed ha un effetto devastante.
Per molti è una condanna senza appello che genera un’ astio diffuso verso la società.
Il genitore inizia a guardarsi intorno e cerca aiuto.

Le domande più ricorrenti riguardano il rapporto che il proprio figlio instaurerà con gli altri:

  • A scuola sarà accettato così com’è?
  • Gli altri bambini giocheranno con lui?
  • Riuscirà ad integrarsi nonostante i comportamenti bizzarri?
  • Potrà fare anche se in parte quello che fanno gli altri bambini?
  • Esiste qualcuno valido in grado di insegnargli qualche sport?

L’autismo diventa un modo di relazionarsi e, così dicendo, l’accento si sposta sul ruolo dei pari e su chiunque nei vari contesti della vita quotidiana si incontra-scontra con il bambino “speciale”.
Inoltre la maggior parte di questi soggetti, è impegnata tutta la settimana in attività riabilitative e terapeutiche e hanno poco spazio da dedicare ai giochi e allo svago.

Dall’altra parte i genitori sono impossibilitati nel trovare adeguate strutture, attività o giochi da potergli proporre; questi ultimi fianco a fianco con il proprio figlio si trovano ad avere poco spazio per se stessi e pochissimi momenti per ricaricarsi.

Grazie al progetto “Happy SunDay” i bambini diversamente abili avranno la possibilità sperimentare e sperimentarsi in attività ludico/educative.

Il progetto ha l’intento di permettere al bambino/ragazzo diversamente abile, di sperimentarsi in contesti sociali dove vengono svolte attività ricreative ed educative, finalizzate al miglioramento delle autonomie e dei comportamenti problema. In questo modo sarà offerta una nuova opportunità di formazione e di crescita.

Obiettivi

Gli obiettivi sono riassumibili nei seguenti punti:

  • Offrire tempo libero alle famiglie dei ragazzi disabili
  • Offrire un programma educativo individualizzato
  • Offrire un ambiente ludico-ricreativo protetto
  • Aumentare l’autostima del soggetto
  • Permettere al soggetto di uscire dalla routine quotidiana

Metodologia

  • Le attività inizieranno il mese di ottobre in diverse città italiane e termineranno il mese di giugno e saranno espletate prevalentemente di domenica.
  • Verranno contattate le famiglie con invito a partecipare ad una giornata di presentazione e discussione sulle linee guida del progetto.
  • Gli psicologi contatteranno singolarmente le famiglie interessate e, attraverso un colloquio diagnostico/anamnestico, individueranno i punti di forza e i deficit dei singoli ragazzi.
  • Attraverso una scheda valutativa delle funzioni gli psicologi attueranno un programma educativo individualizzato e lo condivideranno con l’operatore di riferimento.
  • Dopo la fase di conoscenza inizieranno le gite esterne.
  • Sono previste gite in piscina, in parchi pubblici, al mare, giochi e attività ricreative:
  • Tutte le attività avranno lo scopo di creare, in ambienti ludici, momenti di conoscenza, condivisione e crescita tra operatori e soggetti disabili.

Le gite esterne verranno effettuate una o due volte al mese di domenica dalle ore 09.30 alle ore 16.30.

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